venerdì 17 dicembre 2010

LA TRADIZIONE DEL PANE


L'arte e l'importanza della panificazione in Sardegna
Da sempre il pane è stato il cibo basilare della alimentazione delle nostre terre, così come di molti altri popoli mediterranei; ma qui in Sardegna, il ciclo della panificazione domestica si presenta in modo molto più incisivo ed importante proprio nella routine familiare rispetto ad altrove.
La molitura dei cereali Prima della diffusione di una fitta rete di mulini pubblici elettrici, avvenuta tra le due guerre mondiali, due erano fondamentalmente i sistemi usati per la molitura: la mola asinaria, variante della mola romana antica, presente in tutta l'isola a livello domestico, ma soprattutto nelle zone del Meridione, e i mulini ad acqua introdotti nell'Alto Medioevo.
Il famoso pane carasau fino agli anni Cinquanta del Novecento era il pane d'uso abituale delle famiglie benestanti; quelle di condizioni modeste lo consumavano alternandolo al pane d'orzo e al più economico pane integrale (chivàrju), destinato prevalentemente alla servitù. Essendo un'attività domestica di gruppo, la panificazione richiedeva la presenza costante di almeno tre donne.
Il pane d'orzo Nella zona di Nuoro soprattutto, molto era l' impegno che comportava questo tipo di panificazione. Per quanto ne risultasse un pane nutriente e di buon sapore, questo non ripagava tutta la fatica fatta e... non appagava quanto il pane di grano!
Pane civràxu ITanti pani venivano fatti e dalle fogge più curiose a livello non solo regionale ma proprio locale, da paese a paese. La molteplicità dei tipi è legata anche alla utilizzazione in primo luogo di farine di grano, secondariamente di farina d'orzo, ed infine di macinato di altri cereali ed anche di ghiande.

Nessun commento:

Posta un commento