giovedì 23 dicembre 2010

In Sulcis Iglesiente a Natale...varie

Tradizioni e curiosita' sarde...

In Sardegna anticamente l'anno non aveva inizio con il mese di gennaio, bensì con settembre, che per questo motivo veniva chiamato Cabudanni, cioè capodanno, in coincidenza con l'inizio dei lavori agricoli. Questo modo di computare il tempo era stato introdotto dai Bizantini che avevano adottato un calendario simile a quello degli Ebrei.

La ricorrenza del 1° gennaio invece, è caratterizzata dall'usanza della richiesta del "Donum Calendarium", che viene fatta da un gruppo di amici che si recano a casa dei parenti e dei conoscenti per annunziare con canti l'arrivo del nuovo anno.

E per i dolci?Il pranzo di Natale è qui sempre arricchito da torrone, mostaccioli e guefos (pasta di mandorle ricoperta di zucchero).

Natale in Sardegna - l'entroterra
da un articolo di Romano Asuni

Per quanto possa apparire strano per un’isola, la Sardegna è terra di terra che non ha nulla a che fare con l’immagine costasmeraldina che ne viene data in estate e che appartiene appena agli ultimi quarant’anni della storia dell’isola. Basta andarci una volta a Natale, nei paesi dell’interno, quando la tramontana taglia il viso e dai camini esce il profumo del ginepro bruciato o del lentischio o dei tronchi di mandorlo. Lì comincia la diversità di un’isola che molti hanno attraversato ma davvero pochi conoscono, meno che mai se l’hanno incontrata nei suoi obbligati rituali vacanzieri. Il Natale in Sardegna è qualcosa che non c’è più, un vento di suoni e di campane antiche che appartengono a un popolo sopravvissuto anche a se stesso, oltre che a quelli che vengono dal mare. Il mare è lontanissimo, anche se batte all’uscio, ed è raro, se non nelle case più povere o nei pochi centri costieri, che su una tavola imbandita mancasse un pezzo d’agnellino. Nulla a che fare, ma proprio nulla, con gli agnelloni che oggi vengono spacciati per piatto tipico natalizio. So che è un tema che farà arricciare il naso a più d’un animalista, (eccome se lo fa arricciare!NdR) ma era il legame nato in una terra nella quale l’agnello era allora amico e nutrimento, spesso sopravvivenza. (...) Terra di terra, si diceva. A Natale, se capita una giornata di sole, si capisce anche meglio. Basta tornarci, ogni tanto.

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