lunedì 31 gennaio 2011

ERBE, TRADIZIONI, CUCINA, INFUSI ED ANTICHI USI IN SI parte I°























Andiamo verso la primavera...dai che l'inverno finisce!

I nostri vecchi - e non solo - in questo periodo dell'anno iniziavano a prepararsi per ricominciare l'usuale raccolta delle erbe che andava presto rimpinguata.

Le erbe erano fondamentali nelle società di un tempo: durante tutto l'inverno aiutavano le persone a creare rimedi casalinghi per ogni 'magagna' di salute od occasione...in taluni casi, si narra, anche - eventualmente - a liberarsi di qualche personaggio fastidioso a suon di infusi di capelvenere (!). Ma quella era roba da streghe e ne parleremo più avanti.
Infatti, a parte questa nota di colore, in SI risale a tempi antichissimi il gesto di raccogliere i frutti della terra per una sana e completa alimentazione, e ancora oggi sono numerose le erbe spontanee apprezzate in cucina per la preparazione di gustosi piatti o in medicina per le loro virtù officinali. Il momento più ricco e magico per raccoglierle è la primavera, quando il caldo sole riporta vita e colore nella natura, rallegrando le campagne e inebriando lo spirito col profumo intenso del rosmarino in fiore, del timo, del mirto, del corbezzolo, del cisto e dell’elicriso.
Ed è proprio questa stagione di rinascita il momento propizio conoscere, scoprire in un un percorso tra mare e campagna le erbe selvatiche, aromatiche, mangerecce e officinali, care alla più antica tradizione sulcitana.

Nella zona di mare, in prossimità delle scogliere, una delle piante più diffuse è il Crithmum maritimum, meglio conosciuto come “finocchio di mare”, le cui foglie saporite si gustano in insalata o sott’olio dopo averle sbollentate in acqua e aceto. Allontanandosi un po’ dalla costa si raggiungono terre dalla ricca vegetazione mediterranea, ed è qui che si può cogliere una vera prelibatezza, l’Asparagus acutifolius (asparago selvatico), con cui cucinare ottimi primi o gustose frittate. Nella campagna interna, dove il terreno diventa più umido, bastano pochi passi e tutto intorno la natura è ancora più generosa e regala piante di tarassaco, borragine, ortica, piantaggine, con cui si può preparare la migliore insalata o saporite minestre, essendo tutte piante ricche di virtù salutari.

E ancora, tra le piante che si incontrano più di frequente sulle aree costiere e nell’entroterra, le più comuni sono il rosmarino, ideale per aromatizzare piatti di carne e verdure arrosto, e il finocchio selvatico (Feniculum Vulgares) apprezzato fin dall’antichità per i suoi semi aromatici utilizzati per insaporire una varietà di pietanze, dai dolci di pasta frolla agli insaccati, il cui stelo viene utilizzato al naturale per preparare la tradizionale salamoia nella quale lasciar riposare le olive appena colte.

Quando presto ricomparirà il caldo sole di primavera provate quindi a uscire nei boschi, attraversare le scogliere, sfidare il vento chiudendo gli occhi per lasciarvi trasportare da tutti gli altri sensi. In questo modo assaporerete e gusterete con il cuore i frutti che avete raccolto passeggiando lungo i sentieri della nostra terra forte e generosa, che regala prodotti unici, dai sapori intensi, protetti dall’amorevole passione e dall’orgoglioso rispetto della gente del luogo.

2 commenti:

  1. Grazie! Sono un'appassionata di erbe e tradizioni,ho fatto anche la tesi su questo argomento... Postatene altri!!!

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  2. mmmm...frittata di ortiche! buonissima!
    poi per smaltirla un po' di trekking o una bella nuotata!

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