venerdì 23 settembre 2011
Monumenti Aperti a San Giovanni Suergiu
Torna Monumenti Aperti 2011 in Sardegna dopo la pausa estiva e comincia da San Giovanni Suergiu tra l'Isola di Sant' Antioco e la città di Carbonia, in un territorio molto ampio delle tante frazioni che caratterizzano questa zona.
Un luogo assai ricco di testimonianze archeologiche sia antiche che industriali e molte le potremo visitare questo weekend, il 24 e 25 Settembre 2011 per Monumenti Aperti 2011.
In particolare, consigliamo la necropoli di Is Loccis Santus dove si trovano ben 13 domus de janas (che fanno sì che questo sito sia il più importante della zona dopo la Necropoli di Montessu a Villaperuccio).
Da non perdere neppure le trincee sotterranee e le batterie della II° Guerra Mondiale.
Addirittura, quest'anno è previsto un bus navetta gratuito che collegherà i diversi siti, negli orari di apertura (per info 3281458439)
Sabato, 24 Settembre 2011: dalle ore 15.30 alle ore 19.00 (ore 16.00 alle saline);
Domenica, 25 Settembre 2011: dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.30 alle ore 19.00 (ore 10.00 e ore 16.00 alle saline);
Ecco la lista completa dei monumenti visitabili:
Caposaldo VIII Avellino di Palmas Vecchia Castello di Palmas Centrale Termoelettrica Santa Caterina Chiesa di Santa Maria di Palmas Chiesa romanica di San Giovanni Suergiu Introduzione alla Storia di San Giovanni Suergiu Medau Is Loccis Santus Necropoli di Is Loccis Santus Nuraghe Candelargius Nuraghe Palmas Postazione panoramica Matzaccara Rupe antropomorfa Saline Trincee sotterranee e Batterie della II Guerra Mondiale
Medau Is Loccis Santus - Il medau di Is Loccis Santus è uno dei tanti che sin dal ‘700 punteggiano tutto il territorio del Sulcis ed in particolare quello di San Giovanni Suergiu, dove se ne contano ancora circa 60. Si trattava di piccoli agglomerati (i più grandi contano una ventina di case o poco più) in cui abitavano le famiglie che lavoravano i terreni circostanti o vi pascolavano il bestiame e spesso prendono il nome proprio dalla famiglia principale o che per prima vi era andata a stare. Un gran numero di questi borghi è oggi abbandonato, per tanti motivi legati alle trasformazioni nelle attività lavorative prevalenti e per i disagi connessi alla lontananza dal centro urbano principale, divenuto sempre più popoloso nel corso del XX secolo, anche grazie al gran numero di persone che dai medaus si trasferivano in centro. In realtà alcuni di essi (Is Loccis, Is Collus, Is Urigus, che oggi ha anch’esso raggiunto dimensioni considerevoli) godevano di alcuni servizi, in particolare di strutture destinate alle scuole elementari, oggi naturalmente chiuse per mancanza di allievi e per ragioni di razionalizzazione delle spese. Il medau di Is Loccis Santus, in particolare, è uno degli esempi più felici di questi abitati così caratteristici del territorio sulcitano. Mai del tutto abbandonato, esso negli ultimi dieci anni è stato recuperato e ristrutturato, con grande rigore filologico, da una delle famiglie che vi aveva origine, che ne ha fatto una struttura turistica ricettiva estremamente attenta ai valori della tradizione e al rispetto dell’architettura antica. Tutte le case sono state infatti restaurate con mattoni in terra cruda (ladiri) realizzati con il materiale argilloso a disposizione nei dintorni del medau e i tetti con canne e legno come si faceva anticamente. Inoltre, anche le mattonelle e gli arredi sono realizzati artigianalmente in loco e perfino i colori delle pareti esterne sono stati preparati miscelando pigmenti provenienti dai terreni circostanti il borgo.
Per raggiungere il monumento dalla SS 126 seguire le indicazioni per l’omonima necropoli e i cartelli che segnalano il borgo.
Località Is Loccis Santus
(per l'elenco e le spiegazioni complete leggi: http://www.monumentiaperti.com)
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